Il centro Salus&Virtus era aperto da qualche mese, i professionisti che avevano affittato locali avevano iniziato l’attività, la segreteria funzionava a pieno regime, la campagna pubblicitaria aveva dato i suoi frutti. Doc poteva ritenersi soddisfatto. E fortunato. Sembrava una storia inventata, eppure era successo: per parecchio tempo, all’uscita dal turno nella clinica privata dove lavorava sottopagato, si era fermato al bar Mistiretti, dove ormai lo conoscevano tutti, consumando una veloce colazione e acquistando, ogni settimana, una schedina precompilata del SuperEnalotto da pochi euro. E aveva vinto un jackpot, uno dei più alti. Alla fine di tutto i soldi erano arrivati davvero, al netto di ogni trattenuta e compensi vari il suo contro in banca aveva visto l’accredito di più di trenta milioni di euro. Una parte era finita in investimenti a basso rischio, che comunque avevano fruttato bene, mentre il resto era accantonato per un suo progetto. Ovviamente aveva continuato a lavorare per qualche anno, perché fare il medico gli piaceva, oltre che per allontanare i sospetti di vincita, ma alla fine aveva individuato una palazzina a tre piani, vicino al centro e l’aveva acquistata. Gli appartamenti dei piani superiori, ristrutturati, erano stati venduti con un buon guadagno e, con il capitale risultante aveva ricavato al piano terra il centro salute. Non che il nome fosse un gran che, ma lo aveva scelto apposta per non dare troppo nell’occhio. Anche i colleghi affittuari non erano dei grandi nomi, ma erano medici molto validi e intenzionati a farsi valere. Per ora sembrava davvero che le cose funzionassero bene. Doc aveva ricavato la sua abitazione nel seminterrato del centro, aveva addirittura un accesso diretto, con una scala interna, dal suo studio medico. Non aveva molte stanze, ma lui viveva da solo e non gli piacevano i grandi spazi. La stanza dove si trovava ora, però, era il suo regno: impianto audio di buona qualità, senza strafare, computer attrezzatissimo e monitor grande. Sul monitor campeggiava, in quel momento, la bacheca di WordPress del suo nuovo blog. Cominciava un’altra vita anche sul web. Tanto per rimanere sulla banalità, intitolò il suo primo articolo con la frase comune nei manuali dei linguaggi di programmazione “Ciao Mondo”.
Mi intriga l’arrivo di questo Doc su WordPress. Seguirò volentieri le sue vicende. Ciao Uomo che legge i romance 😉 … e scrive romanzi!
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